È tra le principali esperienze che vengono sperimentate in Abruzzo e tra i più avvincenti percorsi intrapresi da residenti e non solo. Riesploriamo quella che è la storia del Cammino dei Briganti e le novità introdotte nel 2023.
Ripercorrere la via in cui un tempo si nascondevano i briganti, seguendo la linea di confine tra lo Stato Pontificio e quello borbonico, sulle tracce di una delle pagine dell’Unificazione d’Italia. È una storia di 150 anni fa quella che si vive nell’intraprendere il Cammino dei Briganti, uno dei percorsi inediti del nostro Paese che si sviluppa lungo 100 km tra il Lazio e l’Abruzzo. Tra i confini del Cicolano e la Marsica, tra Lazio e Abruzzo, il Cammino dei Briganti ripercorre appunto l’antica linea di confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie e ci racconta le tante storie di briganti che hanno avuto qui le loro vicende. I briganti non erano malviventi, ma coloro difendevano queste terre dall’invasione dei Sabaudi, i nuovi padroni arrivati dal nord che avevano decuplicato le tasse e imposto la leva obbligatoria a chi non poteva sottrarsi dall’obbligo di custodire la terra. Il percorso ripercorre, dunque, una storia fatta anche di rapimenti, riscatti, violenza e soprusi, una storia che va conosciuta per ciò che è stato e che ha poi generato nei difficili equilibri del nostro Paese. Una storia da ripercorrere a piedi, lungo un cammino di paese in paese, ben percorribile e segnato, con posti tappa attrezzati.
Da quest’anno, al cammino a piedi si affianca un percorso per mountain bike”, hanno annunciato con entusiasmo gli organizzatori dell’evento. “Il percorso in mountain bike sarà lungo quasi 220 km, quindi il doppio del percorso a piedi. Anche con le mountain bike”, hanno spiegato, “si potrà, dunque, pedalare per 4-5 giorni, in parte rimanendo sul cammino classico, in parte esplorando territori limitrofi. Un percorso avvincente, rivolto a bikers allenati e con una discreta esperienza”.
“Ci saranno, inoltre, bellissime discese su single track. Ma bisogna avere ancora un po’ di pazienza, perché”; hanno concluso gli organizzatori del Cammino dei briganti, “per ora, non possiamo dirvi altro. Tra qualche tempo vi faremo sapere da quando sarà percorribile e segnato. Ovviamente forniremo tracce gps e tutto ciò che occorre per il cammino”.
Il 2023 ha dato il via anche all’iniziativa "Briganti e inclusivi" per il “Cammino dei briganti”. L'evento è rivolto a persone normodotate e persone disabili che percorrono le tappe del Cammino dei Briganti, superando insieme ogni tipo di ostacolo. A guidare l'ultimo appuntamento è stato Mirko Cipollone, fondatore di Appennini for all, che ha organizzato l'appuntamento insieme alla Cooperativa Sette Borghi, l'associazione culturale "I Grifoni", l’Associazione Ethnobrain Marsica, l’Associazione Borghi Autentici d'Italia, in collaborazione con il Comune di Sante Marie e con il patrocinio dei Comune di Massa D'Albe e Comune di Magliano de' Marsi. Tra i partecipanti al percorso, una persona con disabilità motoria, tre persone ipovedenti, bambini con Sindrome di Down, alcuni malati oncologici e persone definite normodotate. Un cammino inclusivo che è stato salutato con un clima di festa in tutto il paese; per la prima volta in Abruzzo un cammino all’insegna dell’inclusività totale.
1° giorno Sante Marie (850 m) a Santo Stefano (1.050 m)
(5,6 km). Dislivelli: in salita 380 m – discesa 160 m
Pernottamento in agriturismo, cucina tipica.
Tappa breve che consente di arrivare a Sante Marie in auto o treno e camminare un po’ per entrare nello spirito del viaggio.
2° giorno Santo Stefano (1.050 m) a Valdevarri (1.020 m) e a Nesce (850 m)
(13,9 km). Dislivelli: salita 400 m, discesa: 625 m
Si arriva nel bel borgo medievale di Nesce, dove si può dormire in un b&b e in un alloggio turistico. Possibile anche pernottamento a Valdevarri in case private con cena casalinga, camere semplici.
Si entra in Val de Varri, la valle meno turistica del viaggio, pensate che la strada che la attraversa è stata asfaltata pochi anni fa. Dalla Val de Varri si scavalca e si entra nella Valle del Salto, passando sopra una piccola montagna, qui il sentiero principale rimane in quota, mentre una variante scende al paese di Poggiovalle (fu paese di briganti, da qui venivano alcuni briganti famosi). Ma abbiamo scelto come percorso principale di rimanere sulla montagna con un bel sentiero panoramico che porta direttamente a Nesce.
3° giorno Nesce (850 m) – Villerose – Spedino – Cartore (944 m)
(16,6 km). Dislivelli: salita 440 m, discesa 330 m
Pernottamento nel bel borgo di Cartore, camere con ristorante.
Si scende il fiume Salto camminandovi a fianco per un tratto. Poi si passa sotto il monte Rose fino a Spedino, poi si percorre la strada sterrata fino al bellissimo villaggio di Cartore, sede di una famosa banda di briganti.
Variante per Grotti: vedi sotto (qui si può dormire in un appartamento).
Variante per Torano: vedi sotto (qui si può dormire in un ostello).
Variante per Corvaro (da Spedino): per questa variante si rimanda alla nuova guida, e alle tracce gps (a Corvaro varie strutture, non ancora in rete col Cammino).
4° giorno Anello di Cartore – Lago della Duchessa
Ci sono due possibilità, una più semplice di 12,3 km e una di 15 km, ma molto più lunga come dislivelli e solo per escursionisti esperti. Entrambe le possibilità sono descritte dettagliatamente nel libro.
* Terza ipotesi (non descritta nella guida) – Da Cartore è possibile effettuare una variante fuori dal Cammino, salendo sul monte Velino (2489 m), dormendo al Rifugio Sebastiani e tornando da un altro sentiero a Santa Maria in Valle, in due giorni di cammino. Variante estiva per camminatori molto allenati e ben preparati a muoversi su sentieri difficili, e poco segnati. Il terreno è di alta montagna, severo e aereo. Per questa variante dovete avere la mappa topografica del Monte Velino, e seguire i sentieri, cercando di non perderli.
5° giorno Cartore (944 m) – Santa Maria in Valle Porclaneta – Rosciolo (909 m) – Massa d’Albe (880 m)
(15 km). Dislivelli: salita 500 m, discesa 600 m
Si arriva a Massa d’Albe. Pernottamento in b&b.
Da Cartore si risale al Passo Le Forche, sotto il Monte Velino, e si scende a Santa Maria in Valle Porclaneta, altro luogo carico di suggestioni, tra le quali una magnifica chiesa romanica, capolavoro d’arte del X secolo. Poi il caratteristico borgo medievale di Rosciolo (8,5 km), ideale per fare tappa se volete fare una giornata più tranquilla (ci sono strutture e ristoranti accoglienti). Se proseguite, entrerete in una bella gola in salita, fino ad arrivare di nuovo sotto la Velino, e poi giù fino a Massa d’Albe.
6° giorno Massa d’Albe (880 m) – Alba Fucens – Magliano de’ Marsi – Località Le Crete (non è un paese) (770 m)
(19 km + 3 km giro facoltativo Alba Fucens) Dislivelli: salita 350 m, discesa 450 m
Pernottamento in b&b (non è un paese, casale isolato).
Da Massa d’Albe si sale ad Alba Fucens (8,5 km), che merita una visita. Poi giù fino a Magliano de’ Marsi, il paese più grande e fornito del cammino. Si prosegue per Scurcola (o, con la variante, per Sorbo), fino alla località Le Crete (dove c’è il b&b Casale Le Crete e l’agricampeggio Gargano).
7° giorno Località Le Crete (Tagliacozzo) – San Donato – Scanzano – Poggetello – Sante Marie (850 m)
(21 km) Dislivelli: salita 570 m, discesa 480 m
Pernottamento in b&b o partenza per casa.
Da Le Crete si cammina su panoramici stradelli sterrati fino a San Donato, si sale ai ruderi di un antico castello, si scende a Scanzano e poi a Tubione e Sante Marie, per stradelli e sentieri. Potete ritirare il vostro attestato!